Riscaldamento Globale: CALDO insopportabile in 50 anni inciderà sulla vita a oltre un miliardo di persone
Gli scienziati suppongono che il 2020 sarà l’anno più caldo dall’inizio delle rilevazioni meteorologiche
Buonasera a tutti e ben trovati su questo aggiornamento scientifico di Meteo7.it! Il dibattito scientifico intorno alla tematica dei cambiamenti climatici e dell’aumento delle temperature globali è sempre molto acceso. Proprio in questo periodo in cui la civiltà mondiale è costretta a dover ridurre le proprie attività quotidiane, si guarda sempre di più agli effetti sulle emissioni e sull’impatto dell’uomo sulle temperature.
Recenti studi fanno emergere risultati piuttosto negativi nelle proiezioni a lungo termine: secondo infatti l’Università di Exeter una buona fetta della popolazione mondiale si dovrà adattare a temperature simili a quelle del Sahara.
Scopriamo questi studi insieme!
Il 30% della popolazione mondiale sotto temperature estreme
La crisi climatica inciderà sulla vita di oltre un miliardo di persone secondo gli studi di Tim Lendon – Università di Exeter. Nello specifico l’area a ridosso dell’India (essendo tra le zone più densamente popolose del pianeta) rischierà un aumento di temperatura considerevole nei prossimi 50 anni: questa si dovrebbe attestare intorno ai 29°C, una temperatura media che corrisponde a quella dell’attuale zona del Sahara.
Non solo l’India con i suoi abitanti, ma anche Nigeria, Pakistan, Indonesia e molti altri paesi a ridosso della fascia intertropicale rischieranno di dover convivere con un riscaldamento globale oltre le attuali aspettative, come riporta il grafico di seguito:
In questa finestra temporale questa fetta di popolazione perderebbe la possibilità di permanere nella nicchia climatica: una zona di confort dove la temperatura media oscilla tra i 6°C e i 28°C e dove l’umanità ha prosperato per oltre 6000 anni.
L’incremento termico dovrebbe (secondo gli studi) arrivare a toccare localmente i 7,5°C a fronte di un aumento termico globale di 3°C alla fine dell’attuale secolo. Questo segnale farebbe ancora più preoccupare, in previsione di un aumento demografico molto elevato specialmente nelle zone tra l’Africa e l’Asia.
Le conseguenze negative si avrebbero su tutti gli aspetti della produttività mondiale e sull’economia. Il quesito che dobbiamo porci è il seguente: potrà l’uomo convivere con temperature sempre più elevate o sarà destinato ad una lenta migrazione verso latitudini extra-equatoriali?
Un augurio di buona serata Gabriele Serafini.
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Gabriele Serafini
Tecnico Meteorologo WMO (certificato DEKRA) - AMPRO