Il crollo del numero di voli dell’ultimo mese
Nel mese di Marzo, clou per quanto riguarda la pandemia del COVID-19, ogni stato europeo (in diverse modalità) ha messo in atto misure diversificate per chiudere le frontiere del proprio paese. Questo ha avuto effetti devastanti sul traffico aereo ed è stato riscontrato in maniera molto nitida sulle osservazioni del programma AMDAR (Aircraft Meteorological Data Relay): questo permette ai velivoli di fornire tutta una serie di informazioni meteorologiche alle stazioni di riferimento a terra. I grafici elaborati mostrano un’eloquente riduzione di dati aerei:
Secondo Steve Stringer (responsabile del programma ABO) la copertura europea AMDAR dovrebbe ridursi del 65% nel corso del mese di Aprile e prolungarsi fino all’estate entrante. Da un report mensile, per quanto riguarda Marzo, il numero di voli europei giornalieri dall’inizio del mese, è sceso di circa 35000 unità!
L’impatto dei dati aerei sui centri di calcolo
Nel corso di uno studio condotto nel 2019 dal centro di calcolo europeo, è stato evidenziato come i dati estrapolati dal programma AMDAR, influiscano in maniera preponderante sulle previsioni di vento e temperatura alla quota di 200 hPa (11 chilometri di altitudine, ovvero l’altitudine di volo degli aerei di linea).
Un’influenza maggiore la si denota nelle previsioni nel breve termine, ovvero a 12 ore; man mano che l’arco temporale si distende l’influenza diminuisce sempre di più.
Degrado e possibili soluzioni future
Sempre sulla base dei dati ECMWF, è stato osservato come le informazioni dei velivoli abbiano influito del 13% sui risultati elaborati dai modelli matematici nell’arco del 2019. Questo peso dipende in maniera univoca dal sistema di previsione preso in esame: ad esempio il Met Office attribuisce un peso dell’8% ai dati aerei, mentre in centro di calcolo Americano il 9%.
Al momento una possibile soluzione ricadrebbe nell’integrazione di palloni radiosonda per poter colmare la mancanza di dati disponibili su aree depresse. Ad ogni modo Lars Isaksen (direttore del gruppo osservativo di ECMWF) ci assicura che i dati satellitari potranno essere di grande aiuto per quanto riguarda i dati di temperatura e umidità alle varie quote.