Dal freddo al gelo, ecco come inizierà il nuovo anno

Il campo di alta pressione che da più giorni insiste ad ovest del nostro continente finora non ha consentito l’ingresso del flusso perturbato atlantico sul mediterraneo e ha deviato sull’est europeo le discese di aria fredda dal nord Europa sta per subire un cedimento sul settore orientale a causa di una più massiccia discesa di aria fredda di origine artica. Pertanto nelle prossime 24 ore, sulla nostra penisola affluirà aria moderatamente fredda proveniente dai Balcani che determinerà un sensibile rinforzo del vento con temperature in diminuzione; di questo ne abbiamo parlato ampiamente nei giorni scorsi fornendo tutti i dettagli previsionali relativi alle regioni di nostro interesse (Basilicata, Puglia e Campania). In questa sede ci occuperemo di ciò che potrebbe accadere sul medio periodo, nella seconda parte della prossima settimana (3-6 gennaio).
Bene, le ultime analisi dei più autorevoli centri di calcolo per le previsioni a medio termine indicano una poderosa irruzione di aria fredda sull’Europa centro-orientale che coinvolgerà, in parte, anche la nostra penisola, specie il settore adriatico. Il segnale proveniente dai modelli numerici, sia in chiave probabilistica che deterministica, è abbastanza robusto per cui crediamo che tale evoluzione abbia un grado di affidabilità superiore al 70%.
Facendo riferimento al prestigioso centro di calcolo europeo di Reading (vedi mappa in basso) notiamo un robusto anticiclone posizionato sul vicino Atlantico con asse disposto in senso meridiano e con massimi di pressione in prossimità delle isole Britanniche. Circolazione zonale (correnti miti da ovest) bloccata completamente sul mediterraneo mentre strada libera all’aria fredda in discesa dal mar glaciale artico. Aria fredda che attraverserà territori innevati (Russia europea) portandosi prima sui Balcani per poi irrompere sull’Adriatico sotto i colpi di intensi venti nord-orientali. Nel giro di 12-18 ore (tra il pomeriggio di mercoledì 2 gennaio e le prime ore di giovedì 3) dilagherà su quasi l’intero territorio nazionale mostrandosi molto attiva sulle regioni centrali adriatiche e su quelle meridionali peninsulari.

Osservando la mappa successiva a livello emisferico, possiamo apprezzare l’imponente discesa di aria fredda e la sua origine (NON di natura siberiana). Da notare come sulle nostre regioni centro-meridionali il modello in questione preveda una temperatura di circa -10°C a 1500 metri di altezza. Senza dubbio, una simile configurazione determinerebbe un’ondata di gelo accompagnata anche da nevicate, ma non ovunque.
In linea di massima – tra giovedì 3 e sabato 5 gennaio – possiamo anticipare che si avranno moderate nevicate sui settori orientali dell’appennino centro-meridionale fino in pianura e probabilmente fin sulla costa (dalla Romagna alla Puglia, Abruzzo e Molise in primis). Nevicate deboli/moderate anche nell’entroterra della Lucania e della Campania, fino in pianura) con sporadici fiocchi possibili fin sulle coste tirreniche. Tempo migliore sul nord-ovest, a parte cuneese, e sul versante tirrenico in genere di Lazio e Toscana. Temperature minime della notte inferiori a 0°C nelle aree interne, a tutte le quote. Venti forti o molto forti da nord-est sul Tirreno e in appennino per tutto il periodo.
Per maggiori dettagli o/e rettifiche vi invitiamo a seguire i prossimi aggiornamenti che verranno pubblicati su questo sito.
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Giuseppe Stabile
Tecnico Meteorologo WMO (certificato DEKRA)